Caldo al lavoro e temperature troppo elevate: scopri i principali rischi per i lavoratori, come prevenire situazioni spiacevoli e cosa fare in caso di emergenza
È risaputo come il caldo incida notevolmente sui comportamenti e sulle prestazioni delle persone. Soprattutto per le categorie più vulnerabili – dagli anziani ai bambini, dalle donne in gravidanza ai disabili, fino appunto ai lavoratori all’aperto – le alte temperature ambientali hanno effetti negativi sulla salute.
L’eccesso di calore può provocare infatti spiacevoli conseguenze: dal colpo di sole al colpo di calore, dai crampi all’esaurimento.
Questi rischi dovuti alle elevate temperature non riguardano solo i comuni cittadini, ma anche i lavoratori per l’appunto. Le ondate di calore possono infatti causare improvvisi infortuni sul lavoro: dagli incidenti di trasporto alla perdita di equilibrio per chi lavora in quota, dallo scontro con oggetti e attrezzature a ferite e lacerazioni.
Caldo al lavoro: fattori di rischio e lavoratori più esposti
Ancor più del normale cittadino, il lavoratore corre molteplici rischi durante la sua giornata. A seconda delle caratteristiche individuali della persona, ecco i principali fattori di rischio:
- Over 65 anni;
- Donne, soprattutto se in gravidanza;
- Chi ha patologie croniche;
- Persona obesa o anoressica;
- Chi sta assumendo farmaci;
- Chi dorme male;
- Chi fa uso di alcolici.
Questi invece i fattori di rischio legati al contesto ambientale in cui viene svolta l’attività lavorativa:
- Esposizione diretta al sole;
- Impossibilità di bere con costanza;
- Ritmo di lavoro intenso;
- Pause insufficienti;
- Abbigliamento protettivo troppo pesante ed ingombrante.
In base alla tipologia di lavoro e ai settori, infine, ci sono lavoratori più esposti di altri:
- Agricoltura, selvicoltura e pesca;
- Costruzioni;
- Elettricità, gas ed acqua;
- Industrie all’aperto;
- Trasporti.
Come fare prevenzione: indicazioni per lavoratori e datori di lavoro
Come sempre, prevenire è meglio che curare. Prima ancora di esser preparati in caso di emergenza, infatti, sarebbe bene agire in anticipo e prevenire situazioni critiche. Come? Le soluzioni sono molteplici, sia per i lavoratori che per i loro datori di lavoro.
Le indicazioni per i lavoratori:
- Bere regolarmente, a prescindere dallo stimolo;
- Indossare abiti leggeri e comodi;
- Informarsi sui sintomi;
- Cercare di lavorare, ove possibile, all’ombra;
- Rallentare il ritmo di lavoro;
- Fare sufficienti pause in luoghi freschi;
- Non lavorare da soli.
Questi invece i suggerimenti per i datori di lavoro:
- Consultare spesso il bollettino meteo della propria città;
- Se necessario, ridurre l’attività lavorativa nelle ore più calde e favorire i turni;
- Rifornire di acqua i luoghi di lavoro;
- Programmare le attività più pesanti nelle ore più fresche;
- Aumentare la frequenza delle pause;
- Fornire idonei dispositivi di protezione individuali;
- Richiedere un reciproco controllo tra i lavoratori;
- Formarli circa i rischi del caldo al lavoro.
Caldo al lavoro: cosa fare in caso di pericolo
Elevate temperature ambientali, umidità, intenso ritmo lavorativo ed indumenti pesanti sono tutti fattori che possono indurre uno stress termico, cioè quella situazione che si verifica quando il sistema di termoregolazione del nostro organismo fallisce.
Le conseguenze sono presto dette: il sudore non evapora, la temperatura corporea sale, la frequenza cardiaca aumenta, diminuiscono attenzione e concentrazione. Un lavoratore che svolge le proprie mansioni all’aperto e deve fare i conti con caldo e umidità, dunque, è a forte rischio di stress termico.
Ecco quindi che diventa fondamentale saper bene cosa fare e come muoversi in situazioni di pericolo. Nel caso in cui un lavoratore accusi un colpo di sole o di calore dovuto al caldo al lavoro, la prima cosa da fare è chiamare l’Addetto al Primo Soccorso – figura che deve esser sempre presente in qualsiasi azienda – e il 118. Ma non solo.
È importante infatti assistere la persona fino all’arrivo dei soccorsi, posizionandola ovviamente al fresco e all’ombra per raffreddare la sua temperatura corporea – sul fianco in caso di nausea, sdraiata invece in caso di vertigini. Meglio toglierle qualche abito, ventilarla e, se necessario, avvolgerla anche in un lenzuolo bagnato o rinfrescarle la pelle con spugne umide – in particolare su fronte, nuca ed estremità. In ogni caso, fino all’arrivo dell’ambulanza, il lavoratore deve rimanere immobile e in assoluto riposo.
Noi di SafetyForm organizziamo periodicamente corsi di primo soccorso per aziende, soprattutto in questo periodo in cui il caldo al lavoro è quasi insopportabile.
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