Tutte le imprese appaltatrici e i lavoratori autonomi che svolgono lavori per una qualsiasi azienda devono essere in possesso dell’idoneità tecnico-professionale
Devi fare dei lavori nella tua azienda ed hai bisogno di un’impresa professionista?
Allora sappi che, una volta scelto a chi affidarti, sei tenuto a verificare che essa abbia tutti i requisiti a norma. Senza una determinata certificazione da parte della ditta esterna – o del lavoratore autonomo – anche la tua azienda può correre seri rischi.
Ciò che devi verificare attentamente è la certificazione dell’idoneità tecnico-professionale. Continua a leggere per scoprire di cosa si tratta.
Cos’è l’idoneità tecnico-professionale e a cosa serve
Partiamo dalla definizione: la legge definisce l’idoneità tecnico-professionale come “il possesso di capacità organizzative, nonché disponibilità di forza lavoro, di macchine e di attrezzature, in riferimento ai lavori da realizzare”.
Il Testo Unico del D.Lgs. numero 81 del 2008 spiega quindi che l’idoneità tecnico-professionale (ITP) deve esser obbligatoriamente richiesta all’interno di ogni azienda – privata o pubblica – o cantiere edile.
Ma quando esattamente?
Questo deve esser fatto in caso di affidamento di lavori, forniture o altri servizi di ogni genere ad un’impresa appaltatrice o ad un lavoratore autonomo, con l’obiettivo di proteggere i dipendenti interni e i lavoratori esterni.
Chi deve controllare l’idoneità tecnico-professionale
Secondo la Legge, è il Committente dei lavori – che può coincidere con il datore di lavoro o il Responsabile dei lavori – a dover verificare di persona l’idoneità tecnico-professionale in questione. In questo senso, il Committente assume un ruolo centrale: ha infatti l’obbligo di qualificare i fornitori controllando alcuni documenti ed effettuando un processo di selezione piuttosto specifico.
Ecco cosa deve verificare il Committente in merito all’impresa esterna che svolge i lavori:
- Capacità organizzative (visionabili attraverso DVR, organigrammi, Camerale, ecc.);
- Esperienza pregressa in lavori simili (portfolio aziendale e tipologia di lavori svolti in passato);
- Disponibilità di forza lavoro e mezzi (visionabili attraverso autocertificazioni sull’organico medio annuo, parco mezzi e attrezzature, ecc.);
- Competenze e organizzazione in materia di sicurezza (qualifica referenti, conoscenza delle tematiche di sicurezza, livello di formazione del personale).
I documenti da controllare per poter svolgere i lavori
Più nello specifico, ci sono documenti fondamentali che il Committente deve richiedere ai propri fornitori prima dell’inizio dei lavori nella propria azienda. Eccoli:
- Iscrizione alla Camera di Commercio, Industria e Artigianato (CCIAA);
- Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC);
- Dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensioni o interdittivi;
- Dichiarazione organico medio annuo (DOMA) e Contratto Collettivo Nazionale applicato ai lavoratori (CCNL).
A questi, in realtà, sarebbe bene aggiungere anche il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e la Polizza RC.
Ovviamente, verificare il semplice possesso degli appositi documenti non è sufficiente per il Committente, che deve invece esaminarne il contenuto nello specifico, soprattutto per i lavori più pericolosi – ad esempio gli interventi in quota, i lavori sotto tensione elettrica o l’utilizzo di attrezzature di sollevamento – per cui è bene richiedere anche l’attestazione della formazione/addestramento e dell’idoneità sanitaria.
Inoltre, la verifica non termina una volta scelta l’impresa che deve svolgere i lavori: chi di dovere infatti è tenuto a supervisionare l’intero iter di realizzazione dell’opera. Un controllo superficiale – o addirittura una mancata verifica concreta – di tutti i documenti necessari rischia di coinvolgere il Committente in un processo penale.
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